Schröderhuis Di Rietveld A Utrecht
Veduta esterna del prospetto nord-est della Schröderhuis a Utrecht Veduta esterna del prospetto nord-est della Schröderhuis a Utrecht

L’ebanista Gerrit Rietveld, che aveva brevemente realizzato copie dei mobili di Frank Lloyd Wright per Robert van’t Hoff, è stato coinvolto nelle attività di De Stijl sin dall’inizio. Ha concepito prototipi di mobili composti da forme di base – piani di legno e profili standard – tagliate in modo da estendere visivamente il volume degli oggetti. Il suo pezzo più provocatorio di questo periodo fu la Poltrona rossa e blu del 1918, che in seguito spiegò “fu realizzata allo scopo di mostrare che una cosa bella, ad esempio un oggetto spaziale, non poteva essere fatta di nient’altro che materiali dritti e lavorati a macchina .”

Rietveld, che rifiutò l’inibitore mecenatismo di van Doesburg, diede l’interpretazione più convincente del desiderio di De Stijl di una sintesi delle arti con la sua casa Schröder a Utrecht. Situata alla fine di una fila di banali edifici in mattoni, la casa gioca con i piani verticali e orizzontali in tre dimensioni. Singolarmente, le stanze sono molto piccole ma confluiscono l’una nell’altra. I divisori scorrevoli consentono di modificare le planimetrie dei due livelli principali, in parte illuminati da un piccolo lucernario. L’intersezione di piani ed elementi lineari e l’articolazione di giunti e ringhiere rendono gli spazi interni della casa tanto difficili da cogliere dall’interno quanto lo sono dall’esterno. Le pareti non sono più l’unico fattore determinante dello spazio. Effettivamente molto compatto,